OBIETTIVO: Abbracciare la Propria Vulnerabilità
- naturarmonicaonlin
- 13 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 4 giorni fa

La vulnerabilità non è una debolezza: è il luogo dove nascono verità, coraggio e contatto autentico con ciò che siamo davvero.
Qui troverai alcuni strumenti semplici per iniziare a creare uno spazio sicuro – dentro e fuori di te – e osservare la tua vulnerabilità con occhi nuovi.
Troverai un percorso base che ti permette di iniziare subito con strumenti essenziali per esplorare la tua vulnerabilità e fare i primi passi per integrarla come parte della tua autenticità.
Troverai anche una versione più completa che include materiali multimediali (esercizi guidati, schede di autovalutazione, video motivazionali e meditazioni guidate). Questa versione è pensata per accompagnarti in modo più profondo e guidato, con strumenti concreti per trasformare la vulnerabilità in una risorsa di crescita e benessere.
PERCORSO BASE
Questa è una versione introduttiva, pensata per permetterti di iniziare subito a lavorare su di te, in autonomia, con esercizi semplici ma significativi.
Fase 1 – Costruire uno spazio sicuro
Obiettivo: creare un primo contenitore emotivo protetto da cui partire
Attività:
Journaling: scrivi sul tuo diario le risposte a queste domande:
"Quando mi sento al sicuro come reagisce il mio corpo?"
"Ricordo un momento in cui mi sono sentito/a profondamente al sicuro. Cosa lo ha reso possibile?"
"Quali parole, immagini o gesti mi fanno sentire protetto/a?"
Crea uno spazio fisico sicuro e protetto in casa: trova un angolo in cui puoi sentirti indisturbato/a e tranquillo/a (es: una poltrona in salotto, un angolo della tua camera ecc.). Allestisci questo spazio con oggetti che ti trasmettono pace, calore e protezione (es: una coperta morbida, cuscini, una candela profumata ecc.)
Trova un piccolo gesto che possa diventare il tuo "rituale di sicurezza": i gesti, ripetuti con consapevolezza, possono diventare richiami automatici alla calma e alla protezione. Anche solo pochi secondi possono fare la differenza. Ad esempio: toccarsi il cuore con una o entrambe le mani, come dire “sono qui con me”, oppure appoggiare le mani sul petto e respirare, lasciando che il respiro calmi il battito.
Fase 2 – Incontrare la propria vulnerabilità
Obiettivo: iniziare a guardare la propria vulnerabilità senza giudizio
Attività:
Journaling: racconta un momento recente in cui ti sei sentito/a vulnerabile.
Mini esercizio di mindfulness: porta l'attenzione a un’emozione vulnerabile che senti ora (es: insicurezza, ansia, solitudine ecc). Non cercare di cambiarla. Osserva dov’è nel corpo. Respira dentro quella zona dicendo: “Posso accoglierti.”
Condividi la tua emozione vulnerabile con qualcuno (solo se te la senti): se desideri parlarne con qualcuno, scegli una persona che ti ascolti attentamente e senza giudizio. Puoi iniziare dicendo: “Vorrei condividere qualcosa di importante per me. Mi aiuta se mi ascolti con calma e senza darmi soluzioni.”
Fase 3 – Coltivare la gentilezza verso sé stessi
Obiettivo: sviluppare compassione per sé stessi nelle situazioni vulnerabili
Attività:
Journaling: rispondi a questa domanda:
"In quale situazione potrei iniziare a trattarmi con più gentilezza a partire da oggi?"
Affermazioni positive: ripetere un'affermazione positiva ogni giorno, ad esempio al risveglio, aiuta a "riprogrammare" il cervello sostituendo credenze limitanti con credenze potenzianti e più funzionali al tuo benessere. Prova a dirti: " Posso accogliermi così come sono" e scoprirai una differenza nel tuo modo di percepirti dopo pochi giorni.
Mini esercizio di gentilezza verso sé stessi:
Riconosci: rifletti su un momento recente in cui ti sei sentito/a vulnerabile, in difficoltà o in tensione. Semplicemente riconosci ciò che stavi provando: “Sto sentendo ansia, paura, tristezza…” senza giudicarti.
Accogli: immagina di parlare a te stesso/a come parleresti a un amico caro. Puoi usare frasi come: “Va bene sentire questo, è umano.” Respira lentamente e lascia che questa accoglienza si diffonda nel tuo corpo.
Rispondi: chiediti: “Di cosa ho bisogno in questo momento?” Rispondi con un gesto semplice o un pensiero gentile (es: fare una pausa, scrivere ciò che senti, dirti una frase incoraggiante ecc).
Puoi fare questo esercizio anche solo 1-2 minuti al giorno, ogni volta che senti stress, ansia o fragilità.
Fase 4 – Dare senso alla fragilità
Obiettivo: riflettere sul significato delle proprie parti vulnerabili.
Attività:
Journaling: rispondi a questa domanda:
"Cosa mi insegna questa parte fragile di me?"
Mappare emozioni e bisogni: Prenditi un momento tranquillo, respira lentamente e chiediti: “Cosa sto provando in questo momento?” Scrivi su un foglio tutte le emozioni che senti. Per ogni emozione, chiediti: “Quale bisogno fondamentale mi sta segnalando questa emozione? (es: la paura può segnalare un bisogno di sicurezza, la tristezza un bisogno di sostegno ecc)
Guarda la tua lista e pensa: “Cosa posso fare, anche piccolo, per prendermi cura di questo bisogno?”
Fai un'azione pratica per prenderti cura di te ogni giorno: può essere una pausa di 5 minuti per respirare profondamente, fare una telefonata ad una persona che sai che ti capisce e non ti giudica, scrivere liberamente ciò che senti nel tuo diario, dedicarti ad un'attività artistica che ti rilassa (es: disegnare, ballare ecc)
Fase 5 – Esprimersi autenticamente
Obiettivo: iniziare a comunicare la propria verità
Attività:
Journaling: rispondi a questa domanda:
"Quale verità sento di voler esprimere oggi?"
Annota i progressi: ogni sera, scrivi sul tuo diario un momento della giornata in cui senti di essere stato autentico/a nell'esprimerti, nel rapportarti agli altri o nel reagire ad una situazione.
Fase 6 – Celebrare i progressi
Obiettivo: integrare il percorso e celebrare i risultati ottenuti
Attività:
Piccolo rituale quotidiano di gratitudine: ogni sera scrivi qualcosa per cui sei grato/a a te stesso/a (es: oggi ho fatto del mio meglio in quella situazione, ho apprezzato il mio modo di parlare con sincerità a quella persona ecc"). Leggi ciò che hai scritto e respira profondamente per qualche secondo, lasciando che il sentimento di gratitudine ti avvolga.
Piccolo rituale di chiusura del percorso: scegli un oggetto simbolico (una candela, una pietra, un disegno ecc) che rappresenti te stesso/a e il percorso fatto. Chiudi gli occhi e ripensa ai passi compiuti: cosa hai imparato, quali emozioni hai accolto, quali piccoli progressi hai fatto.
Puoi esprimere un’intenzione o una frase di chiusurab (es:“Accolgo la mia vulnerabilità e celebro la mia crescita”). Infine, compi un gesto simbolico: accendere o spegnere la candela, riporre l’oggetto in un luogo speciale, piegare il foglio con le riflessioni ecc. Questo rituale aiuta a trasformare il percorso in un’esperienza vissuta, segnando la fine della pratica e aprendo spazio a nuovi inizi.
PERCORSO COMPLETO
coming soon
Questo percorso è pensato come un invito alla riflessione e alla crescita personale, e non sostituisce in alcun modo un percorso psicologico o terapeutico. Se in alcune fasi emergono emozioni intense o difficili da gestire, ti invitiamo con affetto a rivolgerti a un professionista della salute mentale. Prendersi cura di sé significa anche chiedere aiuto quando serve.






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